Akademia S. Anna Messina – Fiamma Torrese 3-2 (17-25, 25-21, 25-27, 25-22, 15-12)

Articolo di Orazio Leotta

*Non è finita finché non è veramente finita.
Una massima che sa di estremamente ovvio ma quando ci si ritrova catapultati nella realtà che sembra voltarti continuamente le spalle e sei in preda allo sconforto riscopri il giusto valore del sacrificio e della caparbietà che, come dicevano i latini (“per aspera ad astra”), ti può condurre all’apoteosi. Lo sconforto si impadroniva degli astanti dopo un terzo set buttato al vento quando in vantaggio 24-23, un incredibile servizio della Bilardi finito di oltre un metro fuori dalla linea laterale presto si trasformava in un 25-27,e lasciava presagire il peggio. Ma la svolta avveniva nel quarto set quando mister Gagliardi buttava nella mischia Alessandra Marino, reduce da un lungo infortunio, in luogo della Ferro; la catanese sparigliava le carte e frantumava le fortezze che le oplontine avevano saputo costruire per contrastare le giocate delle messinesi. La Marino col suo caratteristico improvviso movimento di polso trovava varchi nuovi e quando non li ravvisava si rifugiava nel sempre gradito mani-fuori. Un quarto set dove le messinesi erano state anche sette punti sotto (7-14) per poi sfruttare anche un positivo turno al servizio di Ambra Composto con un primo sorpasso sul 17-16 e poi con quello definitivo iniziato sul 20-19. Una contesa molto equilibrata, come d’altronde lo era stata quella d’andata, terminata con l’identico punteggio di 3-2 che vale il passaggio del turno. Anche nel quinto set l’equilibrio l’ha fatto da padrone (le ospiti erano avanti 5-7), ma nessuno scherzo più per le coronarie degli spettatori. Di Marianna Iannone il match-point.
La Fiamma Torrese si è dimostrata squadra attrezzata in tutti i reparti sciorinando due mostri di bravura che rispondono ai nomi di Maria Boccia e della capitana Dora Solla (SollaoMeravigliao); alcuni, sia pur sporadici, errori le hanno rese più umane e al contempo più simpatiche agli avversari. Una squadra dura a morire, coriacea, leale, combattiva, mai doma che rende ancor più merito alle ragazze del presidente Costantino. Fra le padrone di casa, accanto a una sempre positiva capitan Composto (a lei e alla Bilardi il merito di avere capovolto a proprio favore il secondo set con letali attacchi in fast e dal centro), vanno segnalate due prestazioni di livello straordinario:il libero Giudice, sempre ben posizionato tanto da non dare l’idea di stare faticando, abile in bagher quanto in palleggio, e la palleggiatrice Benedetta Giordano che ha macinato chilometri da un lato all’altro del campo per tutti e cinque i set non denotando mai fatica e dimostrando di avere brillantemente superato il recente infortunio alla caviglia. Note molto liete anche per Martina Escher, indomita, cercatissima dalle compagne, capace di provarci anche cinque volte di fila per trovare alla fine il varco decisivo. Questi i sestetti base iniziali scelti dagli allenatori: Giordano in palleggio, Iannone schiacciatrice opposta, Bilardi e Composto centrali, Escher e Ferro in P4 (libero Giudice). Dal canto suo Adelaide Salerno partiva con Giusy Palladino in palleggio, Solla opposta, Vinaccia e la toscana di padre croato Vujko centrali, Boccia e Campolo schiacciatrici (libero Rinaldi).
Continua pertanto il sogno dell’Akademia S.Anna Messina di giungere nella serie A2. Il cammino è irto e pieno di insidie, ma anche il solo provarci seriamente a giungere nella serie superiore, per poi eventualmente giocarla davvero, è estremamente fattore degno di rilievo a cui vanno i complimenti e gli incitamenti della nostra redazione.
Tabellino:
Akademia Sant’Anna – Fiamma Torrese 3-2
Akademia Sant’Anna: Giordano 2, Iannone 14, Ferro 9, Escher 14, Composto 14, Bilardi 11, Giudice (L), Rotella, Torre, Marino 6, Boffi, Bontorno, Gueli (L). All. Nino Gagliardi
Fiamma Torrese: Campolo 16, Vujko 4, Boccia 18, Palladino 3, Vinaccia 12, Perna, Sollo 14, De Girolamo, Manto, Pernice, Rinaldi (L), Varo (L). All. Adelaide Salerno
Parziali: 17-25; 25-21; 25-27; 25-22; 15-12
Arbitri: Martina Scavelli di Catanzaro e Gabriella Notaro di Lamezia Terme