Un’opera misteriosa e rivoluzionaria attorno al rito arcaico della distruzione e della rinascita: così Laura Sicignano rilegge le Baccanti di Euripide, nel suo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania in tournée in tutta Italia fino alla fine di marzo.
Un progetto artistico con cui Sicignano prosegue il percorso di ricerca iniziato nel 2019 con Antigone e dedicato al tema femminile come elemento di eversione nella tragedia classica.
«L’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo», scrive Sicignano nelle note di regia: «Bacco nel nostro spettacolo è un’entità androgina ed eversiva. Gioca a dadi le vite degli uomini e si diverte. La divinità dai molti nomi e dalle molte storie che più di tutte tra i greci rappresenta il Caos è al tempo stesso il legame con la Zoè, la forza vitale che tutto attraversa. Dio e disordine finiscono per identificarsi, così come Penteo e Dioniso si contrappongono e si rispecchiano come due opposti che si attirano e si respingono. Baccanti è un mondo rovesciato dove il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero, che lo irretisce in un gioco al massacro, dove sarà proprio la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali, le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura».
Lo spazio è quello di un museo infestato da presenze malefiche, che forse è la traduzione spaziale della mente di Penteo, interpretato da Aldo Ottobrino, uno spazio geometrico e razionale, ma minacciato da muffe e infiltrazioni, inquietudini e desideri violentemente repressi. Qui si manifestano apparizioni e scomparse di sogni e di inconfessabili desideri, in un circo demoniaco, dove regnano metamorfosi e travestimento. Su musica elettronica, le donne corrono con i lupi: streghe e femmine folli di Dioniso, interpretato da Manuela Ventura, le Baccanti – in scena Egle Doria, Lydia Giordano, Silvia Napoletano – sono un piccolo esercito impeccabile di principesse inservienti pronte a danzare e a sbranare, sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile e sono libere.
«Baccanti – prosegue Sicignano – sembra citare a priori e contenere in sé gran parte del teatro futuro. Il rito arcaico che la attraversa è un rito di smembramento e rigenerazione, misterioso e profondamente radicato nella nostra cultura. In quest’opera Euripide sembra esprimere l’intuizione che nella cultura occidentale stia avvenendo una fine e un nuovo inizio».
In scena ci sono poi Alessandra Fazzino nei panni di Agave, Antonio Alveario, Tiresia, Franco Mirabella, Cadmo e Silvio Laviano, il Messaggero. Le musiche sono eseguite dal vivo dal compositore Edmondo Romano, firma la scena e i costumi Guido Fiorato, i video sono curati da Luca Serra, le luci da Gaetano La Mela e i movimenti di scena da Ilenia Romano. Regista assistente è Nicola Alberto Orofino.
Dopo il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, dal 7 al 9 gennaio, Baccanti sarà in scena al Teatro Stabile di Catania dall’11 al 23 gennaio, al Teatro Nazionale /della Corte di Genova dal 26 al 30 gennaio, al Teatro Biondo di Palermo dall’1 al 6 febbraio, al Teatro Elfo Puccini di Milano dall’8 al 13 febbraio, al Teatro Nuovo di Verona dal 15 al 20 febbraio, al Teatro Politeama Rossetti di Trieste dal 24 al 27 febbraio, al Teatro Sociale di Brescia dal 2 al 6 marzo, al Teatro Sannazaro di Napoli dall’8 al 13 marzo 2022.
BACCANTI
di Euripide
regia di Laura Sicignano
traduzione e adattamento Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
con, in ordine di apparizione:
Dioniso Manuela Ventura
Baccanti Egle Doria, Lydia Giordano, Silvia Napoletano
Agave Alessandra Fazzino
Tiresia Antonio Alveario
Cadmo Franco Mirabella
Penteo Aldo Ottobrino
Messaggero Silvio Laviano
musiche originali eseguite dal vivo Edmondo Romano
scene e costumi Guido Fiorato
movimenti di scena Ilenia Romano
luci Gaetano La Mela
video e suono Luca Serra
regista assistente Nicola Alberto Orofino
produzione Teatro Stabile di Catania
TRAILER
NOTE DI REGIA
Baccanti parla di un rito arcaico. Questa tragedia ci appare oggi misteriosa e rivoluzionaria in quanto l’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo. Bacco nel nostro spettacolo è un’entità androgina ed eversiva: è il regista che tiene segretamente le fila di tutti gli eventi. Gioca a dadi le vite degli uomini e si diverte. La divinità dai molti nomi e dalle molte storie che più di tutte tra i greci rappresenta il Caos è al tempo stesso il legame con la Zoè, la forza vitale che tutto attraversa. Dio e disordine finiscono per identificarsi, così come Penteo e Dioniso si contrappongono e si rispecchiano come due opposti che si attirano e si respingono. Baccanti è un mondo rovesciato dove il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero, che lo irretisce in un gioco al massacro, dove sarà proprio la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali, le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura. Baccanti sembra citare a priori e contenere in se’ gran parte del teatro futuro. Questa tragedia è attraversata da un rito
arcaico di smembramento e rigenerazione, misterioso e profondamente radicato nella nostra cultura. Siamo nella stanza di un museo infestato da presenze malefiche, che forse è la traduzione spaziale della mente di Penteo, uno spazio geometrico e razionale, ma minacciato da muffe e infiltrazioni, inquietudini e desideri violentemente repressi. Qui si manifestano apparizioni e scomparse di sogni e di inconfessabili desideri. Siamo in un circo demoniaco, dove regnano metamorfosi e travestimento. Su musica elettronica, le donne corrono con i lupi: streghe e femmine folli di Dioniso, le Baccanti sono un piccolo esercito impeccabile di principesse inservienti pronte a danzare e a sbranare, sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile e sono libere. Baccanti è la celebrazione del mistero prepotente fino all’assurdo di Dioniso, della Zoé che non ha morale, la cui sacerdotessa è la potenza dell’imprevedibile forza eversiva femminile. Baccanti è una distruzione e una rinascita. In quest’opera Euripide sembra esprimere l’intuizione che nella cultura occidentale stia avvenendo una fine e un nuovo inizio.
Laura Sicignano
BIOGRAFIE
LAURA SICIGNANO
Regista, autrice, direttrice. Laureata con lode in Storia del Teatro all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Negli Anni Novanta è assistente di molti importanti registi del Nuovo Teatro italiano (F. Tiezzi, E. De Capitani, A. Santagata, T. Conte). Lavora poi per 6 anni al Teatro Stabile di Genova nei settori organizzazione e comunicazione, sotto la direzione di Ivo Chiesa.
Nel 1994 fonda Teatro Cargo a Genova, in cui è regista e autrice di oltre 40 produzioni. Qui organizza festival su tematiche di impegno civile e dal 2002 si occupa della stagione al Teatro del Ponente e al Teatro di Villa Galliera, da lei inaugurati.
Dal 2009 al 2011 collabora con gli Editori Laterza. Per alcuni anni è consulente di Fondazione Palazzo Ducale di Genova e del Museo Etnografico della stregoneria di Triora.
Dal 2018 è Direttrice del Teatro Stabile di Catania, di cui ha contribuito al risanamento dopo il commissariamento.
I suoi spettacoli trattano di Storia e Memoria, storia delle donne, eroi perdenti e dimenticati, viaggi nello spazio e nel tempo.
Ha lavorato con illustri interpreti e geniali sconosciuti. Costruttrice dal nulla e ricostruttrice dalle macerie, si sposta sempre fuori dal centro e fuori dagli schemi.
Premi e riconoscimenti:
Il suo testo ZERO è finalista al premio di Drammaturgia Enrico Maria Salerno, 2002. 4 suoi testi ricevono menzioni al Premio Ubu. Il suo testo SCINTILLE (tradotto in francese, inglese e tedesco) è selezionato per Face à Face 2013; vince il Premio del pubblico Museo Fratelli Cervi, 2014; il Premio per la produzione in Francia del Centre National du Theatre, Paris, 2014: in Francia debutta con un cast francese nel 2016.
Lo spettacolo DONNE IN GUERRA (di cui è regista e coautrice) vince il Primo Premio Les Eurotopiques in Francia e Belgio, 2014; il Premio Fersen alla regia, 2015.
Lo spettacolo LA STREGA da S. Vassalli (di cui cura adattamento e regia) vince il Primo Premio Festival Inventaria Roma, 2015.
QUESTA IMMENSA NOTTE di C. Moss, tradotto con E. Amadio dall’inglese per la prima volta in Italia, (Sicignano regista) vince il Primo Premio Sonia Bonacina, 2014. Lo spettacolo viene segnalato tra i migliori della stagione 14/15 da milanoteatro.it.
COMPLEANNO AFGHANO, testo scritto con il giovane afghano Ramat Safi vince i premi Le acque dell’etica e Per voce sola, sezione Migranti (2014). Il testo è tradotto in tedesco.
Il suo testo VIVO IN UNA GIUNGLA DORMO SULLE SPINE, scritto in collaborazione con Shahzeb Iqbal, vince il Premio alla traduzione in Francia presso la Maison Antoine Vitez, Parigi, 2015. Viene selezionato dalla direzione del Teatro Alexandrinsky per l’evento “Letture europee” nel dicembre 2015 a San Pietroburgo in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo. Il testo è tradotto in inglese, tedesco, russo, francese. Finalista Premio Fratti 2016. Primo Premio Inedito 2016. È pubblicato in Francia nel 2021.
Nel 2020 vince il Premio Nazionale FRANCO ENRIQUEZ 2020-Città di Sirolo XVI^ edizione per la regia di ANTIGONE di Sofocle, sua prima regia allo Stabile di Catania.
ALESSANDRA VANNUCCI
Regista e drammaturga. Insegna Regia alla Scuola di Comunicazione dell’Università Federale di Rio de Janeiro (ECO/UFRJ), dove è titolare anche del corso di Processi Creativi al Dottorato in Arti sceniche e visive (PPGAC). Come ricercatrice si occupa di traduzione culturale, di viaggi artistici e artisti in viaggio. Ha pubblicato saggi e libri. Tra questi: Uma amizade revelada (Rio de Janeiro 2004); Un baritono ai tropici (Reggio Emilia 2008); A missão italiana (São Paulo, 2014). Ha creato come regista circa trenta spettacoli di teatro, opera e circo; ed ha realizzato alcuni cortometraggi. Ha scritto con Laura Sicignano nove testi teatrali (tra cui Partenze, Sudore, Donne in guerra, Andy Warhol Superstar) allestiti dal Teatro Cargo (Genova) e poi dal Teatro Stabile di Catania. Per lo Stabile di Catania ha tradotto, sempre con Laura Sicignano, Antigone di Sofocle (2019) e Baccanti di Euripide (2021). Fin da ragazza é attivista in scuole, carceri, comunità di cittadini con laboratori teatrali ispirati alla metodologia del Teatro dell’Oppresso.
MANUELA VENTURA
Inizia all’età di 14 anni presso la Bottega di Padre Ubu a Catania, poi nel 1990 il debutto con la compagnia Gruppo Teatro Maria Campagna, tra teatro civile e ricerca nel mondo della lingua siciliana.
Si diploma come attrice presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, è laureata in Lettere moderne presso l’Università di Catania.
Si ricordano le recenti collaborazioni con il Teatro Stabile di Catania, con i registi Carullo-Minasi, E. Vetrano e S. Randisi, il progetto “La mia esistenza d’acquario” di P. R. di San Secondo regia L. Giordano, l’inedito “Pinocchio” di F. Scaldati, regia di L. Gionfrida, la produzione “Baccanti” regia di L. Sicignano. Collabora con scuole, accademie, centri di riabilitazione. Da sempre interessata alla ricerca, collabora con realtà e compagnie teatrali indipendenti e percorsi su nuove drammaturgie, iniziando nel 1998 con “La corte di Federico II” diretta da C. Gioè e con Mimeià diretta da S. Piro. Recenti collaborazioni con Fondazione Tina di Lorenzo di Noto, Gags Catania e Buio in sala.
In teatro ha collaborato con registe e attori quali C. Guidi, L. Ronconi, M. Fabbri, Leo De Berardinis, N. Karpov, Ludovica Modugno, A. Pugliese, Lamberto Puggelli, Mario Ferrero, Andrea Camilleri, Pino Passalacqua, Micha von Hoeche, L. Salveti e altri.
Lavora per il cinema e la televisione, incontrando, tra gli altri, Ridley Scott, Marta Savina, Michele Soavi, Sergio Castellitto, Luca Ribuoli, Isabella Leoni, Francesco Miccichè, Checco Zalone, Massimiliano Camaiti, Giulio Manfredonia. Da ricordare, tra le altre, la partecipazione al film vincitore del David Donatello 2015 “Anime Nere” regia Francesco Munzi. Tra i premi e i riconoscimenti ricevuti, il premio Ciak Sicilia 2013, il premio Pirandello VII edizione, il premio Martoglio 2018.
EGLE DORIA
Debutta in teatro a 9 anni. Si diploma all’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania. Negli anni ha incontrato lo stile di registi come Michele Placido, Armando Pugliese, Lamberto Puggelli, Gabriele Lavia, Walter Pagliaro, Walter Manfrè, Gianni Salvo e molti altri. E poi sono nati i progetti con Nicola Alberto Orofino, ed è stata Ecuba in Troiane, Fedra e Artemide in Ippolito; ha dato vita alle donne di Virginedda Addurata, testo sul femminicidio di Giuseppina
Torregrossa; ha raccontato la sua vita e la sua famiglia arcobaleno in Nove-una famiglia e basta. Ha intrapreso un viaggio nella Costituzione con il progetto per gli studenti Bene, Bello, Giusto!, ideato e diretto da Silvio Laviano. È stata Euridice madre dolorosa in Antigone e ha camminato sui binari infiniti di Donne in guerra per la regia di Laura Sicignano.
LYDIA GIORDANO
Siciliana di Catania, debutta al Teatro Stabile a quattro anni. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha lavorato in teatro, in cinema e televisione per maestri fra i quali Paolo Sorrentino, Valeria Golino, Jan Lauwers, Armando Pugliese. Diretta da Luca De Filippo, Walter Pagliaro, Vetrano e Randisi. È stata coprotagonista con Greg de La dolce Diva, spettacolo di burlesque, al Teatro Olimpico di Roma e parte della compagnia Italo-israeliana Afrodita di Claudia Della Seta.
Collabora con compagnie di teatro off quali Rusalka Teatro di Milano, Mo-Wan Teatro di Livorno e FuocoAllaPaglia, collettivo di teatro internazionale. Fra i ruoli principali de L’onore e il rispetto 3, per Mediaset, è nel cast di Romanzo Siciliano e Butta la luna, per la Rai, per la serie Sky Anna di Niccolò Ammaniti e per l’ ultimo film, all’attivo, di Vittorio Taviani. Radiodrammi con Sergio Pierattini per Radio3 e una collaborazione con Graziana Maniscalco e il CTS per Lucifero.
Ha riadattato e interpretato insieme alla collega e regista Chiara Caselli Insulti al Pubblico di Peter Handke. Regista di Urban Balada, canto di uomo solo contro la città, monologo per voce sola di Sandro Pivotti. Attrice in video musicali per Carmen Consoli, Alfio Antico , BMC, Canarie , Colpapesce e Zen Circus, diretta dai Ground’s Orange. Impegnata nella tournée nazionale di Baccanti, stagione 21/22, per la regia di Laura Sicignano, produzione Teatro Stabile di Catania. Ha esposto le sue opere d’illustratrice in varie personali e come allestimenti scenici del recital 10X10, per parole sue allo spazio WeTribe di Catania. Cura da regista il progetto La mia esistenza d’ acquario di Rosso Di San Secondo per il Teatro Stabile di Catania, opera sperimentale in streaming che vede le diciassette interpreti interagire con scenografie virtuali disegnate dalla stessa autrice.
SILVIA NAPOLETANO
Inizia la sua formazione artistica nella danza. Si diploma con Kuniaki Ida al Teatro Arsenale di Milano nel 2013 e alla Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 2017, diretta da Anna Laura Messeri. Vince con Petrol di Giacomo Gamba alle Fêtes internationales du théâtre di Salaberry-de-Valleyfield in Canada. Lavora allo Stabile di Genova in Sangue Matto con Elena Gigliotti, Eracle con la regia di Massimo Mesciulam, BU21 di Stuart Slade diretta da Alberto Giusta. Autrice e attrice insieme a Ettore Oldi di Là si sta bene dove noi non siamo (da Padri e Figli di Turgenev), che debutta nel 2019 all’HORS Festival del Teatro Litta di Milano. Laura Sicignano la dirige in Baccanti, produzione Teatro Stabile di Catania. Dal 2020 è parte della compagnia teatrale di Emergency. Nel 2021 lavora con Mercedes Martini in Our Heart Learns di Guillermo Verdecchia, drammaturgo canadese selezionato per il G8 Project prodotto dal Teatro Nazionale di Genova.
ALESSANDRA FAZZINO
Danzatrice, attrice, regista e coreografa siciliana, docente di tecniche del movimento, diplomata alla accademia teatrale dell’INDA di Siracusa. Negli ultimi anni ha collaborato con il Teatro Stabile di Catania, negli spettacoli “Baccanti ” di Euripide, regia di Laura Sicignano, “Pinocchio” di Franco Scaldati, regia di Livia Gionfrida, e “Marionette, che passione! “di Rosso di San Secondo, regia di Carullo e Minasi, e con la compagnia Sud Costa Occidentale diretta da Emma Dante prendendo parte come attrice agli spettacoli “Le sorelle Macaluso” e “Bestie di scena” in tournée in Italia e nel mondo.
La sua carriera artistica comincia nel 1988 come danzatrice nella “Axas Dance Company” di Zurigo partecipando a tutte le produzioni della compagnia fino al 1991. Si trasferisce in seguito a Palermo dove danza per altri coreografi, tra cui Ciro Carcatella, Rebecca Murgi, Bruce Taylor e intraprende un percorso di ricerca personale, come autrice e coreografa, che persegue l’obiettivo di mettere insieme il linguaggio più specifico della danza contemporanea e dell’improvvisazione con quello del teatro, producendo spettacoli e performance rappresentati in numerosi circuiti di danza e teatro di ricerca in tutto il territorio nazionale, tra cui: “Le parole hanno fame”, “Come campi d’arare”di Sabrina Petyx – vincitore Premio Scenario 2003 – e “Lux et Tenebrae”, entrambi in con la regia di Giuseppe Cutino e in collaborazione con la compagnia M’Arte, “Sacro Cuore”, “Notte a me madre”, “Intersecta”, “Bestiario”.
Altri registi con cui ha collaborato come attrice e/o coreografa sono Giancarlo Sammartano, Sandro Sequi, Giancarlo Sepe, Giorgio Pressburger, Claudio Collovà, Federica Santambrogio, Giuseppe Cutino, Luciano Nattino, Marco Baliani ,Tatiana Alescio e per il cinema Aurelio Grimaldi, Emanuele Crialese, Emma Dante, per la televisione Alberto Sironi, Piero Messina, Niccolò Ammaniti.
Negli ultimi anni ha firmato le coreografie degli spettacoli: “Mapenzi tamu”, regia Marco Baliani, progetto per i ragazzi degli slum di Nairobi, in collaborazione con Amref; “Le donne al parlamento” di Aristofane per la regia Vincenzo Pirrotta, per il 49° ciclo di rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa; “Ti mando un bacio nell’aria” di Sabrina Petyx, regia di Giuseppe Cutino e “Non ho tempo di badare ai miei killer” drammaturgia Massimo Verdastro, regia Massimo Verdastro e Giuseppe Cutino, entrambi prodotti dal Teatro Biondo di Palermo; “I sette contro Tebe” di Eschilo, regia di Marco Baliani, per il 53° ciclo di spettacoli classici organizzati dalla fondazione INDA; “Cassandra” da Christa Wolf, regia Claudio Collovà, spettacolo saggio di fine anno degli allievi Accademia d’arte del Teatro Antico.
ANTONIO ALVEARIO
Antonio Alveario si è formato alla Scuola di Teatro dell’INDA in Siracusa.
Agli inizi della sua carriera è stato diretto da: Alvaro Piccardi, Giancarlo Sammartano, Antonio Calenda, Roberto Guicciardini, Egisto Marcucci. In seguito fa parte delle compagnie: Teatro di Leo di Leo de Berardinis, Katzenmacher di Alfonso Santagata, Nutrimenti Terrestri di Ninni Bruschetta. Significativa una breve ma intensa esperienza al Teatro Garibaldi di Palermo con Carlo Cecchi. Ha inoltre lavorato con Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Marco Sgrosso ed Elena Bucci. Recentemente è stato diretto da Roberto Bonaventura, Laura Giacobbe, Vincenzo Pirrotta, Francesco Scianna, Claudio Gioè, Simone Luglio.
È attivo anche in campo cinematografico, dove ha esordito con il film di Francesco Calogero “La gentilezza del tocco” e dove si segnala la sua partecipazione al film di Pif “La mafia uccide solo d’estate”, e in televisione dove ha partecipato al film per la tv “La concessione del telefono” e a diverse serie televisive tra cui, “Il giovane Montalbano”, “Makari” e la serie internazionale “Zero Zero Zero”.
FRANCO MIRABELLA
Franco Mirabella, in arte dal 1981, diplomato alla Scuola Umberto Spadaro del Teatro Stabile di Catania, ha studiato recitazione con Giuseppe di Martino, dizione con Fioretta Mari, danza e mimo con Guido Guidi. Ha successivamente perfezionato il suo percorso di crescita professionale con Susan Strasberg, Lyndsay Kemp, David Brandon, Claudia Laurence, Marise Flash.
Ha lavorato con G. di Martino, W. Pagliaro, Turi Ferro, Ida Carrara, Guglielmo Ferro, Tullio Solenghi, Giulio Brogi, Sandro Sequi, Lina Wertmuller, Michele Placido, Pino Micol, Stefano Marcucci, Pino Caruso, Daniela Ardini, Armando Pugliese, Loretta Goggi, Piero Maccarinelli, Giuliana lo Jodice, Giuseppe Pambieri, Mario Missiroli, Lamberto Pugelli, Massimo Foschi, Mario Scaccia, Marisa Fabbri, Erica Blanc, Antonio Calenda Arnaldo Ninchi, Lou Castel, Cherif, Ilsdorf Dietrich, Will Homburg.
Al Cinema con Franco Giraldi, P. Luigi Ciriaci, Memè Perlini, Senta Berger, Peter Ustinov, Aurelio Grimaldi, Fabrizio Costa, Monica Vullo, Henric Till, Tobias Hochstein.
In Televisione a Servizio Pubblico di Michele Santoro, Passioni, Orgoglio, Distretto di Polizia, Squadra Antimafia, ed è stato tra i protagonisti di Un Posto al Sole.
In pubblicità ha lavorato con Ugo Fabrizio Giordani, Paolo Bonolis nella trasmissione “Avanti un Altro”, “Lo Show dei Records” con Paola Perego, “Parla con tutti di Tim” con Vanessa Incontrada, “Cronotech” con Alessia Marcuzzi ,”Forum” con Rita dalla Chiesa, Flavio Insinna, ecc.
ALDO OTTOBRINO
Diplomato alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, ha iniziato la sua esperienza sul palcoscenico con lo spettacolo “Nel campo dei miracoli o il sogno di Pinocchio” di Collodi, adattamento di Tonino Conte per il Teatro della Tosse a Genova. In teatro è stato interprete di decine di spettacoli, alternandosi tra testi classici e contemporanei, diretto tra gli altri da S.Maifredi, M.Sciaccaluga, M. Langhoff, J. Ferrini, F. Paravidino, G. Scaramuzzino, A. Nicolini, P. Graziosi, P. Graziosi, L. Sicignano, F. Dini, L. Pasqual, F. Parenti, V. Binasco, E. Conte, A. Romeo, A. Zavatteri, M. Baliani, L. Zingaretti.
Nel 2003 intraprende anche la carriera televisiva con la quarta stagione della serie tv “Distretto di Polizia” su Mediaset. Nel 2020 ha partecipato anche alla fiction “Le indagini di Lolita Lobosco” per la Rai.
Al cinema ha partecipato tra le altre cose ad “Italian Gangsters” di Renato Di Maria, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia.
È co-autore con M.Giorcelli di “Fotofinisc”, “U.N.O.” e “Reduci” (tradotto in inglese e rappresentato al Goa Festival di San Francisco 2005).
SILVIO LAVIANO
Nato a Catania nel 1979. Dopo la maturità classica, frequenta la Scuola del Teatro Stabile di Genova – Teatro Nazionale diplomandosi nel 2002. Collabora, come attore, sia con vari Teatri Stabili Italiani (Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Catania, Teatro Nuovo di Napoli, Teatro di Roma, Teatro Stabile del Veneto, Biennale di Venezia, Fondazione INDA, Teatro Massimo Bellini) che con produzioni private (Teatro dell’Elfo, Gloriababbi, Società per Attori, Progetto U.R.T., Fattore K, Goldenart, Teatro Mobile di Ct, Teatro della Città di Ct, Teatro del Linutile di Pd, Gruppo IARBA, Madè, Taormina Arte) e Straniere (A.R.I.A. France, Acting International – Festival D’ Avignon 2012) interpretando sia i grandi autori classici che i contemporanei.
È diretto da vari registi tra i quali M.Sciaccaluga, L.Puggelli, M.Placido, O.Koršunovas, D.Livermore, F.Bruni, L.Sicignano, R.Palazzolo, J.Ferrini, R.Cavosi, G.Marini, G.Rappa, A.L.Messeri, M. Mesciulam, P.Bontempo, T.Tuzzoli, N.Romeo, N.A.Orofino, W. Manfrè, A.Tosto, F.Ferro, P.Greco e altri.
Lavora anche in campo cinematografico, televisivo e pubblicitario diretto da vari registi tra i quali M.Bellocchio, F.Ozpetek, A.Sironi, G.Manfredonia, A.Amadei, A.Grimaldi, L.Ribuoli, A.Longoni, D. Marengo, R.Izzo, F.Vicario e altri.
È autore e interprete del testo originale Salvatore – Favola Triste per voce sola (Festival di Benevento Città Spettacolo 2012).
È regista teatrale dei progetti originali: “Avanti Veloce”, “Bene Bello Giusto – Viaggio nella Costituzione”, “Io sono Verticale”, “Diversi”, “Borderline in Love”, “S.O.G.N.O. ergo Sum”, “Innamorati” e “Femmine”.
Nel 2014 crea il progetto di ricerca teatrale S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione) del quale è responsabile creativo. Si occupa anche di formazione dirigendo numerosi laboratori teatrali in varie città italiane (Catania, Roma, Agrigento, Palermo, Padova, Napoli, Pisa). Collabora, inoltre, come docente di recitazione con varie realtà accademiche private e statali.
Non ha mai vinto alcun premio e ne va molto fiero.
La battuta che ama di più è: “Il Teatro è la cosa con cui metterò in trappola la coscienza del re” (Amleto atto II scena II).
Il suo piatto preferito: la parmigiana di melanzane.
EDMONDO ROMANO
Polifiatista e compositore, lavora da 35 anni nella ricerca musicale sperimentale, etnica, world, folk, minimalista, colonna sonora, perfezionando l’uso degli strumenti nelle diverse culture ed espressioni.
Ha suonato e collaborato a numerose colonne sonore cinematografiche insieme a Pivio e Aldo De Scalzi, musicato reading poetici per Adonis, Fernanda Pivano, Lina Sastri, Mario Macario, Maurizio Maggiani, Don Andrea Gallo, Ugo Volli, Dario Vergassola. Ha composto musiche per teatro (Teatro Cargo, Teatro Stabile di Catania, Teatro della Tosse, Teatro Archivolo, Lina Sastri) e televisione, esibendosi con numerosi musicisti in Italia e in Europa tra i quali Vittorio De Scalzi, Mauro Pagani, Picchio dal Pozzo, Mario Arcari, Ares Tavolazzi, Ingrid Chavez, Yo Yo Mundi, Armando Corsi, Tony Esposito, Marco Beasley, Marco Fadda, Elias Nardi, Max Manfredi, Arup Kanti Das, Filippo Gambetta, Maurizio Martinotti, Franco Lucà, Roberta Alloisio, Edward Neill.
Ha preso parte a più di 140 incisioni discografiche (Le Vijà, Orchestra TradAlp, Picchio dal Pozzo, Charta De Mar, Hostsonaten) e ha progetti personali che hanno ottenuto ottimi riconoscimenti internazionali: Eris Pluvia, Avarta, Orchestra Bailam, Ancient veil.
Curatore artistico compositore della Compagnia Teatro Nudo anche come aiuto regista, da solista scrive “Sonno Eliso”(2012) “Missive Archetipe”(2014) “Cabit, Unico Figlio” (2017) per la prestigiosa etichetta Felmay.