Oggi esce il videoclip di“Non c’è di più”, nuovo singolo del musicista e cantautore siciliano Delaido, già disponibile in digitale e in rotazione radiofonica (clicca per ascolto).
Fotografato da Vincenzo Viscuso e diretto da Alberto Francesco Culotta“ ‘Non c’è di più’ nasconde l’idea del corto circuito- spiega il regista -: una fuga che è anche ricerca inconsapevole dell’oggetto rifuggito; una ricerca che è anche fuga drammatica dall’oggetto ricercato. Esegesi a parte, “Non c’è di più” è un video di DELAIDO. Come la canzone, è frutto di un suo disegno meticoloso e al contempo astratto. Ogni frame – colorato come certi cartoni animati di metà ‘900 – si accosta non casualmente al dispiegarsi delle note, evanescenti entrambe. La regia segue quel disegno, quasi certamente il sogno e incubo dell’autore – e così difatti si presenta: c’è il bosco da fiaba, il fuggitivo e il classico lupo, forse cattivo. E c’è un tuffo nell’abisso, nel vuoto e quindi fuori dal sogno, nel tempo della veglia. In pratica, non c’è di più.”
Un brano dal carattere intimo e delicato, arricchito da una significativa sezione elettronica e immerso in un’ambientazione sonora particolarmente suggestiva che tende a portarci in una dimensione quasi onirica. “Non c’è di più” è una canzone che parla di stasi e di occasioni mancate, di come l’elaborazione e il cambiamento a volte siano l’unica via per ritrovare se stessi. Un singolo che scava nell’animo umano attraverso forme e toni raffinati ed evocativi, alla ricerca di una risoluzione apparentemente irraggiungibile. Prodotto e mixato presso IndigoStudios a Palermo da Francesco Vitaliti.
Delaido, pseudonimo di Vincenzo Calabria, pubblica i primi lavori discografici all’interno di band come i Malarditi e nel 2021 inizia il percorso da solista che lo porterà alla pubblicazione del primo singolo dal titolo “Come si deve”, prodotto e mixato presso Indigo Studios a Palermo da FrancescoVitaliti e uscito per Sichroil 26 novembre dello stesso anno, accompagnato da un videoclip diretto da Alberto Francesco Culotta, cui segue, due mesi dopo, la seconda pubblicazione dal titolo “Sospeso”. Il nome Delaido si riferisce ad una parola trovata in un antico vocabolario della lingua italiana come sinonimo di sporco, aggettivo che l’artista utilizza proprio in riferimento al tipo di suono ricercato nelle sue produzioni. Una scrittura dal carattere melodico e intimista, in un contesto musicale legato all’indie rock di matrice cantautoriale, con venature apertamente elettroniche.