Star sopra le righe, i cantanti più anticonformisti

Negli scorsi giorni si è concluso lo Eurovision Song Contest, tenutosi a Torino e accolto dal diffuso entusiasmo che da sempre caratterizza la manifestazione: si tratta di una delle rassegne canore più seguite, grazie soprattutto al suo tono peculiare. Come dimostrato anche quest’anno dalla band norvegese dei Subwoolfer, protagonisti di una coreografia che metteva insieme lupi e banane, una costante della rassegna sono proprio le esibizioni sopra le righe. Un aspetto che trova terreno fertile proprio nella musica, campo nel quale hanno spesso trovato espressione artisti distintisi per la loro eccentricità, per il loro carattere o per aneddoti a essi connessi. Nel costante dubbio sul fatto che sia necessario essere sopra le righe per essere cantanti, o se l’essere cantanti faccia insorgere il desiderio di essere eccentrici, è innegabile che il panorama musicale internazionale abbia da sempre ospitato personaggi sicuramente di spicco.

Impossibile non pensare per primo al Re del Rock: Elvis Presley. Fin dagli esordi, il cantante americano dimostrò di possedere uno spiccato gusto per l’eccentrico, amando distinguersi nella cultura formale della scena musicale statunitense dei tardi anni ’50 tanto da venire spesso considerato allusivo e provocatorio. Dopo il successo internazionale la sua stravaganza finì per evolversi in quello stile ben noto nell’immaginario collettivo, fatto di abiti appariscenti e concerti sfarzosi, senza poi dimenticare i due aerei privati, finiti all’asta negli scorsi anni, e soprattutto la sontuosa tenuta di Graceland, arredata secondo gusti particolari e con stanze dedicate a vari temi. Il carattere eccentrico di Elvis si rifletteva anche nel cibo: specie negli ultimi anni di vita, il cantante sviluppò una vera e propria dipendenza dal cibo da fast food e dolciumi, arrivando a minare le proprie condizioni di salute e contribuendo così alla sua precoce scomparsa, a soli 42 anni.

Dopo il Re del Rock, inevitabile pensare alla Regina del Pop: si tratta ovviamente di Madonna. Con una carriera che si estende dai primissimi anni ’80 fino ai giorni nostri, l’iconica popstar ha avuto impatto su diverse generazioni cresciute con i suoi brani. Ma non solo questi: in un’epoca dove cominciavano a prendere piede i videoclip, specie con la nascita di canali dedicati, è stata proprio Madonna una fra le prime a comprenderne le potenzialità, distinguendosi per i video prodotti. Coreografie eccentriche, temi sensibili e soprattutto tenute succinte hanno fatto della popstar una delle più eccentriche della scena musicale, al centro di innumerevoli polemiche. Polemiche che si sono spesso spinte anche fuori dalla musica, come quando nel 2014 le fu impedito di partecipare a un evento per via dell’abito che intendeva indossare.

A raccogliere l’eredità di Madonna è senza ombra di dubbio Lady Gaga. La cantante, di origini italiane proprio come Madonna, è divenuta celebre nella seconda metà degli anni 2000 grazie ad alcuni singoli estratti dall’album di debutto fra i quali, in particolare, Poker Face. Il brano, uno dei primi a riscuotere grande fama internazionale, fa esplicito riferimento al poker e nello specifico all’espressione impassibile mantenuta durante le giocate. Tale “poker face” è ormai decisamente integrata anche nel linguaggio quotidiano grazie all’ascesa di questo gioco ormai disponibile anche in spazi online ad esso espressamente dedicati come PokerStars, piattaforma all’avanguardia nell’intrattenimento del settore. A questo ha fatto seguito una carriera fatta di innumerevoli brani e soprattutto innumerevoli spettacoli all’insegna dell’eccentricità: impossibile non pensare ai vari look ambiziosi, dall’abito di bolle a quello di capelli fino al vestito fatto di carne, indossato nel 2010.

Venendo all’Italia, chi al giorno d’oggi si segnala per eccentricità è senza dubbio Achille Lauro. In tutto il corso della sua carriera il cantante si è sempre distinto per temi trasgressivi accompagnati a esibizioni sicuramente eccentriche, che l’anno spesso posto al centro di varie polemiche: recentemente, proprio sul palco dello Eurovision dove rappresentava San Marino come successore di Senhit, il cantante si è esibito in una coreografia che prevedeva l’utilizzo di un toro meccanico da rodeo. Discorso differente per un altro gruppo per il quale, tuttavia, l’eccentricità si inserisce in un contesto canoro che si rifà all’umorismo e alla demenzialità: si tratta ovviamente degli Elio E Le Storie Tese. Emerso negli anni ’80 e arrivato a giocarsi la vittoria a Sanremo ’96 con La Terra dei Cachi, brano che una leggenda vorrebbe essere stato affossato dal presentatore Pippo Baudo proprio per essere troppo originale per la cornice del Festival, il gruppo si è sempre distinto per le sue esibizioni in costume, con omaggi alla cultura pop o semplici travestimenti. Sicuramente degni rappresentanti di quell’eccentricità che caratterizza in moltissimi casi il mondo della musica.