Avremo con noi venerdì in da Corda a Corda uno tra i più grandi musicisti rock, un certo Bruce Springsteen! Come al solito tre saranno i brani scelti da Voi che ascolteremo nella puntata di Venerdi 6 Aprile. Andiamo a scoprirlo meglio: Nato al Monmouth Memorial Hospital della località balneare di Long Branch, nel New Jersey, ma trascorse l’infanzia e l’adolescenza nella vicina Freehold, cittadina operaia dell’entroterra.Il padre Douglas Frederick aveva ascendenze irlandesi e olandesi, da cui il cognome a volte erroneamente considerato di origine ebrea.La madre, Adele Ann Zirilli (o Zerilli), era invece di origine italiana, proveniente da una famiglia emigrata negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento da Vico Equense, nei pressi di Napoli. Gli Springsteen ebbero altre due figlie, Virginia (detta Ginny, nata nel 1950) e Pamela (detta Pam, nata nel 1962), poi attrice e fotografa di successo.
Fra le sue influenze giovanili, il musicista ha spesso menzionato gli stessi Presley e Dylan, oltre a tutto il pop e il rock ascoltati da ragazzo tramite la radio, dal rock and roll alla musica arrivata dall’Inghilterra negli anni sessanta, in particolare gli Animals di Eric Burdon. Le sue principali fonti d’ispirazione includono anche Chuck Berry, i Beatles, i Rolling Stones, i Manfred Mann, Van Morrison, gli Who, il folk rock dei Byrds e in egual misura il soul della Motown e della Stax.Tra i preferiti di Springsteen si annoverano inoltre John Fogerty e i suoi Creedence Clearwater Revival, a cui ha dedicato molte cover nei suoi concerti. Di Roy Orbison, citato nel testo di Thunder Road, egli cercò di imitare la voce nella realizzazione di Born to Run; lo stesso album era stato concepito prendendo a modello la tecnica del «Wall of Sound» che aveva reso famoso il produttore Phil Spector negli anni sessanta.
All’epoca di Darkness on the Edge of Town, grazie a Robert Gordon che incise la sua Fire, il cantautore si appassionò al rockabilly e registrò molti pezzi di rock and roll ballabile che però non entrarono nella scaletta del disco e furono recuperati solo nel 2010 nell’antologia di inediti The Promise.Tra la fine degli anni settanta e i primi anni del decennio seguente, il musicista incontrò il folk di Woody Guthrie, un influsso che lasciò tracce significative nella sua produzione successiva a partire da The River e Nebraska.Anche gli stilemi del country della scuola tradizionale, con particolare riferimento a Jimmie Rodgers, Hank Williams, Carl Perkins, Johnny Cash e Merle Haggard, rientrano fra i principali paradigmi espressivi di Springsteen;nell’opera dell’artista statunitense non mancano inoltre elementi riconducibili all’hard rock e al blues rock degli anni sessanta e settanta, retaggio delle sue prime esperienze musicali.
Gli anni novanta e duemila, oltre a far segnare un’evoluzione nell’approccio compositivo del cantautore, furono caratterizzati da un suo deciso riavvicinamento al folk e alle sonorità acustiche, esemplificato dagli album The Ghost of Tom Joad, Devils & Dust e We Shall Overcome, quest’ultimo interamente dedicato alla rivisitazione del repertorio di Pete Seeger.
In termini generali, Springsteen è ritenuto uno degli esponenti più autorevoli del cosiddetto «heartland rock», uno stile musicale contraddistinto da una spiccata immediatezza comunicativa e fortemente permeato dai diversi generi della musica folclorica statunitense nonché dal garage rock degli anni sessanta.
Vi aspettiamo, puntuali, Venerdi 6 Aprile ore 18.00 ben sintonizzati sui 94.90 e 107.00 o in streaming www.radioempire.it