Di Orazio Leotta
mercoledì 26 agosto 2020
Savoca. Incontro ravvicinato con l’Isola di Salina nella serata di martedì 25 agosto in virtù di una degustazione di cinque vini denominata: “L’oro di Salina”. L’anchorwoman della serata, la bravissima e appassionata Marilisa Bagnato, reduce da un viaggio nell’isola ove, on the job, è potuta rimanere in contatto con i membri della famiglia Colosi e i luoghi dove insistono i vigneti, ha fatto respirare agli astanti l’aria isolana e ha fatto vivere, come fossero presenti fisicamente nella più estesa isola delle Eolie, colori, sapori, vegetazione, montagne, tecniche di vinificazione in una partecipata serata all’insegna del buon bere.
Nessun rappresentante della famiglia Colosi era presenta alla serata, assenti giustificati, ma il duo di conduttori formato dal sommelier professionista Gioele Micali e, come riferito in premessa, dalla messinese Marilisa Bagnato, fresca di diploma, sono stati all’altezza della situazione e hanno per mezzo di una ragguardevole verve oratoria consegnato ai presenti l’essenza dei vigneti tipici di Salina.
Servizio affidato alla coppia Natale Triolo e Onofrio Santoro: si parte! Il primo vino in degustazione è una Malvasia, Secca del Capo IGT, 2019. Si è lasciata apprezzare per l’ottima intensità olfattiva (note citrine, frutta tropicale, spiccati sentori floreali) e in bocca per un residuo zuccherino in un contraltare con la grande freschezza della stessa. Buon vino, ma andava degustato per una migliore fruizione dello stesso subito dopo il Salina bianco IGT 2019 (l’inversione avrebbe reso più confacente il progressivo excursus che avrebbe poi condotto al passito finale). Un Salina bianco, il vino degustato per secondo, frutto di un’equa percentuale di Catarratto e Inzolia, che rispecchia i profumi dell’isola: intenso, fresco, sapido e fruttato, con vigneti ubicati nella zona di Porri e di Capo Faro. Un eccellente rosato (Salina IGT Rosato, 2019) è stato il terzo dei cinque vini (in medio stat virtus) ottenuto da uve Corinto nero e Nerello Mascalese nella sua veste marittima: bouquet floreale di rosa selvatica con sentori tipici della macchia mediterranea e note agrumate di pompelmo rosa. Fresco con note di mineralità. Il classico rosato, o per meglio dire, ciò che si richiede da un rosato quando si ha voglia di bere un rosato! Ultimi due vini della batteria due Malvasie delle Lipari: il primo targato 2015 nella sua veste naturale, elegante e vellutato. Etichettato come Nu’har, che in arabo significa luce e che rimanda al suo colore giallo dorato intenso, si è rivelato equilibrato e persistente con evidenti note di albicocca matura e miele. Per concludere la versione Passito, del 2016, etichettato Na’jm, come la 53.ma sura del Corano che fa omaggio al cielo trapunto di stelle, frutto di uve Malvasia delle Lipari e in piccole percentuali di Corinto nero come il precedente, colore dorato tendente al rame ed evidenti sentori di fico secco, miele, pasticceria; dolce, ben strutturato ed abbastanza equilibrato, leggermente spigoloso rispetto alla versione naturale apparsa impeccabile. Nel corso della serata anche un momento gastronomico a cura della famiglia Triolo e argomentati interventi delle sommelier Federica Limina e Mara Ioana Alexuc, la più giovane sommelier d’Italia. La serata riservata alle Cantine Colosi è stata la seconda ed ultima di due serate, organizzate da AIS Taormina e dedicate alle degustazioni, nel Centro Filarmonico di Savoca seguita a quella dell’Azienda Bonsignore con protagonista il vitigno Grillo (OI, Sicilia Doc 2019, 2018 e 2017 più un vino alla cieca) svoltasi alla presenza del titolare Luigi Bonsignore e della consorte Debora Greco. Non è mancato il momento della solidarietà a favore di Angelica Abate, la giovane di Roccalumera che necessita di costosissime cure mediche in Germania