Con “Uomo meccanico (trasformazione)” l’artista Spinella ci presenta ancora una volta un’opera di provocatoria denuncia. In un mondo dove la natura è in continua trasformazione, sottoposto ad un processo di continua distruzione (buco dell’ozono, inquinamento, disboscamento.. malattie ), l’ Uomo moderno subisce, parallelamente al progresso tecnico-scientifico, una fase di involuzione sino alla perdita della propria identità. Gia’ in passato l’Uomo è stato oggetto di un processo di “disumanizzazione” con l’avvento dell’era moderna. Per sottolineare questa fase di involuzione, la tela si contraddistingue per assenza di colore (solo sbavature di nero e grigio) e di elementi della natura. Solo l’Uomo Meccanico al centro, con un corollario di figure coprotagoniste, è l’oggetto indicativo della metamorfosi che rappresenta la chiave di lettura dell’opera. Prima della trasformazione infatti, compie un gesto estremo e drammatico, operando quel processo di “sventramento” dove restano le figure minori a fare da cornice in alto.Da sinistra, il bimbo (il fanciullo ) che si separa dal corpo che ci guarda attonito per la consapevolezza che ormai sarà solo un’astrazione e non sarà mai reale. La figura infantile si aggrappa ad una sbarra, in un vano tentativo di resistenza. Ma il gesto ormai è compiuto. A sinistra, sopra una linea di fuga, il balzo e distaccamento del fanciullo che fuoriesce dal corpo dell’Uomo meccanico e lo lascia al suo mondo dove non c’è più spazio per i sentimenti e le ragioni del cuore. In questa fuga precipitosa, fuori da un corpo ormai disumano, la figura dell’anima quasi prende il sopravvento sul lato destro mentre in basso scappa dalla figura che non riconosce più l’uomo.. trasformato in uomo meccanico.