ZUCCHERO “SUGAR” FORNACIARI Racconta i nuovi brani contenuti in “D.O.C. Deluxe Edition”

1. SUCCEDE
La melodia di SUCCEDE è nata durante il periodo di scrittura del disco D.O.C. ed è rimasta nel cassetto fin quando ho deciso, durante il primo lockdown a causa del Covid-19, di lavorare al testo del brano.
Succede è un rhythm and blues un po’ ironico che cela molti doppi sensi. Una riflessione su ciò che si vorrebbe avere e non si ha. Un dialogo con un amore passato, per cui, pur non possedendo niente, si sarebbe fatto di tutto, senza chiedere nulla in cambio.
“Un sole in tasca, non ce l’ho/Un Dio in testa, non ce l’ho/Ma volevo darti la luna/Io potevo darti la luna/Nonchiedevo mica la luna/Succede/spiacere, dispiace/ma succede”.

2. FACILE
Anche FACILE è un brano che faceva parte della rosa delle canzoni nate durante la creazione di DOC, rimasto incompiuto.Rilavorando al testo e agli arrangiamenti, ne è nata una diatriba simpatica tra due innamorati. Un uomo pentito che si riscopre e rivela innamorato alla sua donna, ancora diffidente e delusa dai comportamenti che hanno logorato il suo sentimento nel tempo. “Sai,/ho deciso che ti amo,/per davvero/Dai,/non ci credi/Sono sobrio/Non lo vedi”. Un brano eseguito a due voci insieme a CHANCE, grande cantante che viene dal gospel, con uno swing, un colore di voce e un modo di interpretare che a me piace moltissimo ericorda la voce di Aretha Franklin da giovane.

3. NON ILLUDERMI COSÌ
NON ILLUDERMI COSÌ è un brano che ho scritto interamente durante il periodo marzo-settembre 2020. È una cover di Don’tMakePromises, canzone scritta e cantata a metà degli anni ‘60 da Tim Hardin, autore e cantante americano che ha vissuto una vita piuttosto complessa e difficile. Questo suo brano mi ha sempre colpito per le parole e il ritmo. È una canzone che risente molto dell’influenza del modo sonoro appartenente a New Orleans. Ho deciso di lavorare ad un testo in italiano, con l’auto di Mimmo Cavallo,trasformando il senso originale del brano in un concetto più attuale. Nonostante negli anni siano state realizzate diverse versioni da molti artisti, come ad esempio Paul Weller, resta una canzone che mi smuove sempre qualcosa dentro e che, alla luce del momento storico che stiamo attraversando, trovo davvero molto adatta.

4. WICHITA LINEMAN
WICHITA LINEMAN è una canzone di Jimmy Webb che è stata cantata per la prima volta alla fine degli anni ’60 da Glen Campbell. È un brano che ascoltavo molto da ragazzo quando ho iniziato a strimpellare i primi accordi con la chitarra. Trovo che abbia una melodia molto bella e attuale. Anche questo brano è già stato riproposto da tanti altri artisti, tra cui Ray Charles o James Taylor. In questo caso ho deciso di lasciare il testo in lingua originale, così come il titolo, perché è davvero una storia bellissima. L’addetto ai fili del telefono della contea di Wichita, lontano dalla sua amata, anche senza vederla riesce a comunicare con lei in qualche modo per dirle quanto lui sia lontano e quanto soffra la sua mancanza. And I needyou more thanwantyou/And I wantyou for all time/And the Wichita lineman/Isstill on the line.

5. DON’T CRY ANGELINA
È una canzone che è rimasta nel cassetto per molti anni. Nata ai tempi di Oro, incenso e Birra, l’ho ritrovata recentemente in un nastrino, in una versione di bozza fatta in inglese maccheronico. L’ho ripresa, riarrangiatae scritto il testo in italiano. Narra la storia, molto particolare, di una giovane ragazza partigiana innamorata di un partigiano dal quale è stata costretta a separarsi. È una storia d’amore raccontata con poche parole, molto intensa e ispirata da “Angela, Una storia d’amore nella guerra partigiana” di Ezio Meroni.

6. SEPTEMBER (Sting &Zucchero)
Ultimo brano inedito di Doc Deluxe è “September”, realizzato insieme a Sting, che dopo averne composto la musica mi ha chiamato per propormi di adattare alla melodia un testo in italiano. A me il brano è piaciuto moltosin da subito e poi lavorandoci insieme è venuto fuori questo duetto, che risente e parla del periodo che stavamo vivendo quando l’abbiamo composto, e che stiamo ancora vivendo. Eravamo a giugno e ci rivolgevamo al mese di settembre con il desiderio che un po’ di pioggia, dopo un’estate così calda e asciutta, potesse lavare via e purificare tutte le brutture del momento. Ancora oggi speriamo che questo “settembre” arrivi presto.

Zucchero racconta D.O.C.

Sono geloso di questo album, quasi quasi volevo tenermelo per me perché poi, una volta fuori, ognuno lo fa suo nel bene o nel male… sono geloso, dicevo, perché è molto mio, nell’intimo, nel senso che gli 11 brani di “D.O.C.” rispecchiano esattamente il mio stato d’animo attuale, quello che penso, quello che sento, in modo più libero e diretto rispetto al passato, senza troppi fronzoli, in un certo modo più semplice ma più complesso.

Rinnovarsi rimanendo sé stessi è una cosa difficile, ma penso di esserci riuscito con “D.O.C”.

Soprattutto nei testi, nei concetti, c’è un ritorno all’impegno civile che rispecchia il modo in cui cerco di vivere anche la mia vita privata. La perduta libertà, quella che ci siamo dimenticati e che pensiamo di avere acquisito, ma non è affatto così (vedi i nuovi scenari politici nel mondo, i social, le guerre economiche e le altre, i cambiamenti climatici, i ragazzi di Hong Kong o di Barcellona, gli emigrati, la Foresta Amazzonica, ecc…).

Parlo di genuinità e autenticità, forse concetti un po’ romantici, parlo di questi tempi, di come siamo invasi dall’apparenza, dal “cool”, dal fake, dal perbenismo da carità (“Soul Mama”, “Vittime del Cool” per esempio) e allo stesso tempo da frustrazioni, mal di vivere latenti e una nuova solitudine.

Per quanto riguarda la musica, “D.O.C.” è contemporaneo, attualissimo nei suoni, negli arrangiamenti, nel dosaggio equilibrato di strumenti organici e sintetici, un grande lavoro frutto di un anno e mezzo di ricerca, con incursioni nel soul, nell’R&B, nel blues, nel gospel, nel pop e un po’ di progressive. Dalla pre-produzione nel mio studio Lunisiana Soul con l’amico produttore-musicista Max Marcolini, ormai al mio fianco dal ’98, alla realizzazione tra Islanda, Los Angeles e San Francisco con diversi giovani produttori e musicisti quasi indie, provenienti da diversi paesi, come Nicolas Rebscher (Germania), Joel Humlén (Svezia), IanBrendon Scott & Mark Jackson (USA), Steve Robson (UK) e Eg White (USA), tutti diretti e amalgamati da me e Don Was (mybrother in blues).

Con musicisti incredibili come JayBellerose (drums), Matt Chamberlain (drums), Regine McCrary, un fantastico coro gospel, Real Horns (musicisti di Quincy Jones), Federico Biagetti (dobro), Jon Hopkins (piano) e Chance (voice).

Quattro diversi ingegneri del suono, tra i migliori, come MannyMarroquin (Rihanna, Bruno Mars, ImagineDragons, Sia, ecc…), Mike Piersante (OneRepublic, Adele, Robert Plant, Elton John,ecc…), BrendanO’Brien (Pearl Jam, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Neil Young, ecc…)e KrishSharma (RollingStones, Poison, The Cult, ecc…).

Collaborazioni con giovani artisti come Rag’n’Bone Man, Frida Sundemo ed Eg White.

Infine, co-autori e amici di lunga data come Francesco De Gregori, Pasquale Panella, Davide Van De Sfroos.

Quando ho finito di scrivere i testi, dopo aver selezionato le 11 tracce tra le oltre 40 provinate, rileggendoli, ho scoperto, come se fossi stato in trance mentre li scrivevo, che in ogni brano c’è un leggero inizio di redenzione!

Sarà la consapevolezza che tutto avrà una fine, non si sa mai (“just in case”), e che grazie a Dio, spero, avrà una fine anche questo mondo finto e apparente! Genuinità, autenticità, qualità… che “D.O.C.” sia con voi!