«Ho 422 amici e sono solo, parlo con loro ogni giorno ma nessuno mi conosce realmente. Siamo felicissimi di condividere un’esperienza, ma è lo stesso quando non c’è nessuno? Questi media che chiamiamo social sono tutto fuorché sociali: quando accendiamo un computer, chiudiamo un porta». Da questo estratto di un video di Gary Turk, pubblicato ormai parecchi anni fa su YouTube, nasce l’ispirazione per il progetto teatrale “C’è nessuno”, che il giovane Gioacchino Cappelli ha scritto con Elena Grimaldi e che dirigerà e interpreterà dal 23 al 25 febbraio prossimi nella Sala Futura del Teatro Stabile di Catania. In scena con lui ci saranno Salvatore Tornitore e Sebastiano Sicurezza.
Uno spettacolo per riflettere sui disagi può generare nei giovani l’uso indiscriminato di internet, dei giochi online e dei network telematici e sul modo in cui cambia il loro rapporto con i genitori, le istituzioni e il mondo reale. Nella scena, infatti, i tre attori useranno dal vivo i loro computer, in un’alternanza di situazioni concrete e virtuali che genererà l’annullamento della diversa percezione tra il reale e l’immaginario.
«Lo psichiatra cinese Tao Ran – commenta Gioacchino Cappelli – ha spiegato che l’abuso di Internet distrugge i rapporti sociali a qualsiasi livello e deteriora progressivamente il corpo senza che il soggetto se ne renda conto. Questo pericolo è vivo in ogni casa e i ragazzi vi sono esposti in ogni momento della giornata, nell’ambiente protetto della casa di famiglia. Anche per questo – prosegue Cappelli – lo spettacolo non guarda a questa situazione solo dal punto di vista dei ragazzi, ma anche dal punto di vista dei genitori. Rispetto al dilagante fenomeno dei cosiddetti Hikikomori, spesso gli adulti si chiedono cosa li spinga a questo ritiro sociale volontario, quali siano le conseguenze, come gestiscano le proprie emozioni e come vedano il futuro. Lo spettacolo non offre risposte ma mostra come si produce questo percorso e a cosa e connesso».
Proprio per la forte attualità della tematica, su iniziativa dell’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catania Barbara Mirabella, attorno allo spettacolo si terrà un incontro-dibattito dal titolo “L’isolamento volontario e le possibili strategie di intervento. Il ruolo della scuola e delle istituzioni”: l’appuntamento, in programma il 23 febbraio alle 17 in Sala Futura, è rivolto principalmente ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli psicologi scolastici, ai referenti dell’educazione alla salute, ai genitori. All’incontro interverranno, insieme a Gioacchino Cappelli e alla madre, la nota attrice catanese Lucia Sardo, l’Assessore alla Pubblica istruzione Barbara Mirabella, la presidente del Teatro Stabile di Catania Rita Gari Cinquegrana, il direttore Luca De Fusco e alcuni autorevoli esperti, in particolare Santo Di Nuovo, professore emerito di Psicologia generale all’Università di Catania, Fabio Brogna, direttore dell’UOC Dipendenze Patologiche dell’ASP di Catania e Marcella Graco dell’Associazione genitori Hikikomori Italia.
«Il progetto nasce – commenta l’Assessore Barbara Mirabella – dalla forte volontà di svolgere un ruolo attivo nei confronti dei giovani della città di Catania con l’obiettivo di sensibilizzare le scuole dove ciò che accade può essere intercettato in tempo. La conoscenza del fenomeno Hikikomori ci indica che il ritiro dentro la propria stanza non avviene da un giorno all’altro e intervenire in modo corretto e tempestivo è determinante, prima che il rifiuto di andare a scuola si consolidi e si estenda a tutte le sfere sociali della vita dei giovani».