Tre donne, un urlo di amore e libertà. Pamela Villoresi interpreta Frida Kahlo, raccontandone l’anima intima e contemporanea, in “Viva la vida”, in scena nella Sala Verga del Teatro Stabile di Catania dall’8 al 13 marzo 2022. Al suo fianco ci sono Veronica Bottigliero, una body pointer che le dipinge sul corpo nudo i segni dell’arte di Frida e Lavinia Mancusi, che interpreta la cantante Chavela Vargas, ultima amante dell’artista e simbolo della rivoluzione culturale di quel tempo.
“Viva la vida” è una produzione del Teatro Biondo di Palermo, liberamente tratta dal romanzo di Pino Cacucci da Gigi Di Luca che firma il progetto, l’adattamento e la regia dello spettacolo.
«Viva la vida – spiega Di Luca – porta alla luce l’aspetto più propriamente femminile di Frida Khalo, attraverso simbolismi che richiamano la sua radice multiculturale ed etnica, andando oltre la narrazione biografica e facendo emergere l’anima di Frida donna, messicana, pittrice e rivoluzionaria».
Lo spettacolo si apre sugli ultimi giorni di vita di Frida, animata dal fuoco dell’amore per Diego, per le donne, per l’arte, per le radici della propria terra, per la sua stessa vita, vissuta voracemente nonostante la fragilità della sua condizione fisica. Ormai stanca ed annientata dalla sofferenza, Frida si mette a nudo e ripercorre la sua esistenza travagliata, trascorsa in bilico tra vita e morte. Preparandosi ad affrontare il suo ultimo viaggio, Frida si lascia trasportare in un’atmosfera onirica nella quale proietta immagini e ricordi, accompagnata dal suo ultimo amore, la cantante Chavela Vargas, e dalla Pelona, la morte, che la assiste in questo lento abbandono, la libera dalla gabbia di un corpo deteriorato e le restituisce la vita come opera d’arte, attraverso la creazione del mito.
«Questo spettacolo è un omaggio a Frida Khalo – afferma Pamela Villoresi – è una sorta di inventario della sua vita e della sua arte. Il testo di Gigi Di Luca, tratto dal romanzo di Cacucci, racconta il suo ultimo rapporto d’amore, quello con la cantautrice Chavela Vargas. Dalle parole e dalle vite esemplari di queste due donne, che hanno imposto al mondo il rispetto per ciò che erano e per quello che facevano, scaturisce una forza straordinaria, la capacità di trasformare una situazione di svantaggio e di dolore in un’occasione di vita».