BEATRICE CAMPISI ESCE OMBRE, IL SUO NUOVO ALBUM

Un omaggio alla terra e alle radici, alle forze contrastanti, in tempesta, che svelano i fotogrammi delle tante identità che abitano donne e uomini, come frammenti di specchio, ombre fluttuanti”. Così la cantautrice siciliana Beatrice Campisi descrive “Ombre”, il suo secondo album con la distribuzione Ird.

Un disco folk dal sound internazionale ma che rimane ancorato alle radici, che si muove tra sonorità acustiche ed elettroniche, tra l’italiano e il dialetto siciliano. Voce e corde in primo piano e poi synth, con punteggiature che riportano alla tradizione affidate al marranzano, ma anche alla fisarmonica e, guardando Oltreoceano, al banjo.

Prodotto da Alosi, Ombre rispetto al disco d’esordio di Beatrice Campisi, segna un cambio di passo a livello musicale, ma testualmente rimane fedele al suo modo di intendere la canzone, introspettivo e onirico.

Il filo conduttore del disco è proprio il tema delle ombre, inteso ora come elemento evanescente, inafferrabile, quasi nostalgico di un tempo irripetibile dell’infanzia, come nel singolo “Cummaredda” (che trae ispirazione da un’antica filastrocca e tradizione siciliana), ora come doppio, come in “L’altra lei” (brano che parla di fragilità e dualismo interiore), ora come ombra oscura del passato da lasciar andare, far scorrere via, come in “Gondole di carta” e “Cambiamento”. Nella canzone che dà il titolo all’album, le ombre sono quelle di due innamorati proiettate sull’asfalto, che si allungano, come le loro anime, in cerca l’una dell’altro; in modo simile in “Ventu”, l’ombra sottile delle foglie scosse dal vento diventa l’ispirazione per un omaggio alla potenza vivificatrice della natura nelle diverse stagioni.

Ma l’ombra è anche metafora di invisibilità, come quella dei detenuti nelle carceri (canzone “Zoo”), o come senso di affanno e ansia dovuto alla frenesia del presente, al ritmo ossessivo e incessante della città produttiva, in movimento, fra metropolitane e traffico (come nella surreale “Angelo Verde”).

Crediti disco Ombre

Testi e musiche: Beatrice Campisi

Produzione artistica: Alosi

Voce e chitarra: Beatrice Campisi

Basso, cori: Elisabetta Campisi

Piano, organo e fisarmonica: Riccardo Maccabruni

Chitarre, batterie, percussioni, synth, banjo: Alosi

Marranzano: Riccardo Ferraro

Chitarra classica in Ombre: Luca Intropidi

Chitarre acustiche ed elettriche in Zoo, L’altra lei e Ventu: Riccardo Rossi

Registrato e mixato: Downtown Studios (PV)

Masterizzato: Duna Studio (RA)

Distribuzione fisica: IRD

Distribuzione digitale: Fuga music

Label: Beatrice Campisi / Mezzanotte

Edizioni: 900B / Mezzanotte

Foto: Lù Magarò

Grafica: Lorenzo Bovo

CHI E’ BEATRICE CAMPISI

Beatrice Campisi è una cantautrice di origini siciliane impegnata da quindici anni nella ricerca e nello studio di diversi stili e generi musicali: dal jazz alla musica popolare. Sin da giovane inizia a studiare pianoforte, canto e teatro, compone i suoi primi brani e partecipa a importanti rassegne musicali (fra cui “Catania Jazz” presso il teatro Metropolitan di Catania, “Bellini opera gala” al Teatro Antico di Taormina, “Il Tenco Ascolta” presso l’Osteria delle Dame di Bologna in apertura a Sergio Cammariere, “Brenzone Music Festival” organizzato da Mauro Ottolini, “Rassegna d’autore e d’amore” in apertura ad Alice e Marco Ferradini, “Storica e Nuova Canzone d’autore” in apertura a Francesco Baccini, il MEI di Faenza, Lilith Festival, “Il Festivalino di Anatomia Femminile” diretto da Michele Monina in occasione del Festival di Sanremo 2019; “Voci x Patrick – Maratona musicale per Patrick Zaki” organizzata da Amnesty International, “Donne In.Canto 2021”).