STRAGE VIA D’AMELIO: L’ARTISTA EDOARDO PUGLISI DONA ALLA FONDAZIONE FEDERICO II L’OPERA “DEI DI LAVA”, DEDICATA A FALCONE E BORSELLINO.

SARÀ ESPOSTA ALL’AEROPORTO DI PALERMO A PARTIRE DAL
19 LUGLIO: ALLE 10.30 LO SVELAMENTO ALLA PRESENZA
DELL’ARTISTA DI FAMA INTERNAZIONALE E DELLE AUTORITÀ.
“Dei di Lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone”, è il titolo
dell’opera che sarà svelata venerdì 19 luglio, alle 10.30, all’Aeroporto
Internazionale Falcone Borsellino di Palermo (Sala partenze, terzo
livello del terminal passeggeri), proprio nel giorno del trentaduesimo
anniversario della strage di Via D’Amelio. Il lavoro dell’artista
Edoardo Puglisi è dedicato ai due giudici uccisi dalla mafia nel 1992,
a cui è intitolato lo scalo siciliano.
L’opera è stata donata alla Fondazione Federico II, presieduta da
Gaetano Galvagno che, in accordo con la Gesap, presieduta da
Salvatore Burrafato, ha scelto di esporla nell’hub palermitano da cui
nel 2024 transiteranno circa nove milioni di passeggeri (un milione
solo nel mese di luglio).
Durante lo svelamento sarà presente l’artista, riconosciuto in tutto il
mondo (meno nella sua Sicilia) come uno fra i maggiori esponenti,
nel panorama internazionale, del nouveau réalisme, oltre ad essere
uno degli ultimi artisti storici viventi. Nato a Catania, nel 1936, da una
nobile famiglia patriarcale, Edoardo Puglisi, ha lasciato molto
giovane la sua Isola per girovagare da artista “bohemienne” geniale
e scapestrato tra Milano, Parigi, Teheran e Belgrado.
Il ciclo di opere in questione, “Dei di Lava” di Edoardo Puglisi,
nasce alla fine degli anni ‘90. Un movimento viscerale lo induce ad
esteriorizzare la parte lavica ed irruente del Sé, i due lati di una
stessa identità. Dopo un lungo esilio mentale dai conflitti con la sua
terra natia, Puglisi ritorna a sentirsi figlio dell’Etna.
Gli Eroi siciliani, Borsellino e Falcone, resuscitano dalla cenere, in
questo caso la cenere vulcanica, per proclamare un monito: “Quando
un popolo non segue l’esempio dei suoi eroi è destinato a piangere
continuamente sangue”.
“Abbiamo accolto con grande emozione la donazione alla
Fondazione Federico II Di questa opera da parte dell’artista Edoardo
Puglisi – afferma Gaetano Galvagno, presidente della
Fondazione Federico II -. Scegliere di esporla all’aeroporto assume
diversi significati: è un altro piccolo tassello per non dimenticare il
sacrificio di due eroi della lotta alla mafia in un luogo da cui transitano
milioni di persone di ogni nazionalità. Inoltre, riteniamo sia il posto
ideale per l’omaggio ad un artista che, partendo dalla sua Sicilia, ha
iniziato un viaggio artistico internazionale e che, alla fine, è tornato in
Sicilia. Un artista che, dunque, merita il plauso della sua Terra natìa”.
“La memoria è fondamentale, e celebrarla è necessario per educare
le generazioni future al concetto di legalità – dice Salvatore
Burrafato, presidente di Gesap – Ricordare con un’opera d’arte due
grandi figure simbolo di legalità e della lotta alla mafia, proprio
nell’aeroporto a loro intitolato, ci riempie di orgoglio”.
Attraverso il sanguinamento dell’immagine, Puglisi, immortala
fantastici Dei, tracciati con la lama feroce della pittura d’azione
secondo una vigorosa sicilianità. Gli Dei di Lava, sebbene abbiano
all’attivo alcune importanti esposizioni in Francia, non sono mai stati
esposti in Sicilia. Nel 2008 vengono esposti in Bretagna presso la
Mantovani Galerie, nel 2010 un’intera sala del Museo d’arte Moderna
(Espace Riquet) di Béziers è dedicata a questi divini custodi
dell’inconscio, durante la grande antologica di 150 opere, “Les éclats
d’une Couleur Sonore”, presentata in catalogo dal critico Gérard
Xuriguera. Nel 2016, gli Dei di Lava, fanno la loro prima apparizione
sulla Montaigne Noire, a Labastide-Rouairoux presso la Galleria
Boulang’Art di Una Zandmane.
“L’alba è quella linea del giorno sospesa sull’eterno.” – scrive la
giornalista e antropologa Rita Patané – ed è in questo momento
magico che, sul Versante Sud dell’Etna, esattamente sui Crateri
Silvestri, all’alba dello scorso 22 settembre 2023, viene ripresa dal
regista Vladimir Di Prima, per il docufilm sulla vita dell’artista,
l’eccezionale performance “Alla ricerca di Dei ed Eroi di Lava” -.
Finalmente l’Etna accoglie nel suo grembo Edoardo Puglisi ma
soltanto dopo aver dipinto tra gli Dei anche gli Eroi (Falcone e
Borsellino).
Ecco che i tentacoli della “piovra” vengono bruciati da un flusso fertile
di lava che purifica ed abbraccia, dall’occidente all’oriente della
Sicilia, ogni suo figlio. Un rito di purificazione da cui sorgono
incontaminati i sentimenti della giustizia, dell’onestà, della legalità. È
come se un singulto giunto dal profondo del vulcano proiettasse i
lapilli di un fasto incandescente e umanamente irreprensibile. La vita
immolata dei nostri Eroi si eleva alla potenza dell’immortalità, e il loro
sguardo, perpetuato fino al nucleo dell’anima, continua ad operare,
a parlare, esplosione dopo esplosione, verso la redenzione della
coscienza collettiva.
Ma il flusso dell’opera è ancora in movimento, “Dei di Lava: Paolo
Borsellino e Giovanni Falcone” ha ancora tanto da raccontare e la
sua voce deve diventare un monito immortale. Il luogo più adatto,
allora, è proprio uno scalo internazionale ove potrà parlare a milioni
di persone senza esaurire la sua forza magmatica e creativa. E
l’Etna, in questi giorni, con le sue alte fontane di lava, rende omaggio
ad un’opera che viene dal suo ventre e che è destinata
all’Immortalità.
—————————————–
“Dei di Lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone”
2019
Smalto su tela
100 x 120 cm
Biografia di Edoardo Puglisi.
Nasce a Catania nel 1936 in una nobile famiglia patriarcale. È
presente nel panorama artistico internazionale da oltre cinquant’anni.
Dopo aver ultimato gli studi classici e quindi giovanissimo, lascia la
Sicilia per intraprendere numerosi viaggi di approfondimento
artistico-culturale soprattutto in Francia, Persia e Jugoslavia.
Gli anni sessanta sono fondamentali per la sua formazione.
Esordisce come ritrattista a Montmartre e condivide la vita bohème
nei caffè letterari di Parigi con diversi artisti e scrittori. Assorbe
l’ideologia del nouveau réalisme.
Incamera il pensiero di Pierre Restany ed inventa una particolare
tecnica usando i pigmenti colorati e le vernici fluorescenti
caratteristici della tecnologia moderna industriale. In Persia, presso
la tribù dei Baktyari, scopre il segreto della miscela e stagionatura del
colore dai maestri tintori. Valendosi di queste nuove cognizioni,
riesce a raggiungere il massimo livello di padronanza nell’uso degli
smalti, creando così la chiara impronta di stile che lo
contraddistingue. A Teheran, con un gruppo di pittori europei invitati
dal governo di Persia, affresca «Il Giardino d’Inverno» nel Salone
delle Feste del Palazzo Imperiale. Dà inizio al primo periodo
romantico di «Il Fiore e la sua Grande Avventura» che lo inserirà nel
clima artistico-culturale italiano. Sempre negli anni sessanta, è
docente alla scuola d’arte di Novi-Sad (ex Jugoslavia).
Gli anni settanta sono un’exploit di mostre personali soprattutto in
Italia ma anche a: Parigi, Cannes, Basilea, Lugano, Schiraz, Tunisi,
Teheran, Belgrado. Nel 1973, un’équipe di giornalisti americani gli
riconosce per la sua attività internazionale, il titolo di -Gran Maestro                                                                                                                                                                              insieme a Henry Kissinger, Ted Kennedy, Liza Minnelli, Dean Martin
e Frank Sinatra. Il suo spirito intraprendente e poliedrico lo porta ad
essere contemporaneamente pittore e uomo di spettacolo.
Organizzatore di manifestazioni artistiche di livello internazionale
come il «Pavone d’Oro», frequenta la jet society con: Benito Jacovitti,
Walter Molino, Enzo Biagi, Enrico Vaime, Giorgio Saviane, Nantas
Salvalaggio, Anita Ekberg, Antony Queen, Monica Guerritore, Steve
Mc Queen. Riceve il «Selenio d’Oro» al premio «Regia Televisiva»
per la trasmissione «St. Germain Des Prés» a Tele Delta, attuale
Rete 4.
Nel 1974 è nominato -Cittadino Onorario- di Ponte Buggianese (FI).
Nello stesso anno, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica
di Milano, nel corso di un gemellaggio culturale Italo-Iraniano, le
autorità, alla presenza del Ministro Consigliere dell’Ambasciata
Imperiale dell’Iran a Roma, Reza Hachemain, scelgono un’opera di
Puglisi destinata ad arricchire la collezione privata dello Scià.
Nel 1975, la Rifi Record sceglie il design di Puglisi per la copertina
di Franz Schubert, serie Penny.
Nel 1979, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, gli
conferisce il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Nello stesso anno, il Comune di Milano gli assegna L’Ambrogino
d’Oro. L’ACTS (Architectural Ceramics & Tiles by Shino Toseki) di
Kyoto, inserisce nella propria collana di ceramiche, il fiore stilizzato
di Puglisi con i designes di Dova, Picasso, Rotella, Scanavino,
(produzione italiana CEDIT), indirizzata all’arredamento di importanti
catene alberghiere in Giappone. (Catalogo 1982-1983)
Dal 1979 al 1985 è stato regista e scenografo della trasmissione
televisiva settimanale “Tocco d’Arte” su Tele Alto Veneto.
Nel corso degli anni ottanta, è toccato da una profonda crisi interiore.
Una totale mancanza di stimoli, lo porta al rifiuto della pittura. E’ un
periodo introspettivo, di intima ricerca. Mantiene comunque vivo il
suo interesse per l’arte tramite l’amicizia epistolare con lo scrittore e
giornalista siciliano Franco La Guidara. Continua a frequentare
l’ambiente artistico milanese dove, determinante, è l’incontro con la
scrittrice Marie-Claire Delamichelle che diventerà sua compagna e
fautrice del suo talento, spingendolo a riprendere il filo interrotto con
la pittura. Riparte per la Francia, e lei lo introduce nei cenacoli e
salotti letterari di Aix-en-Provence dove entra in contatto con Denis
Coutagne, conservatore del Musée Cezanne. La forte influenza
lasciata dall’impressionismo, lo incita ad esprimere una nuova
dimensione di sé che sfocia in un secondo periodo romantico;
permane il suo inconfondibile stile ma si esaurisce l’avventura
figurativa del «Fiore». Tra il 1992 e il 1993, alcune sue opere entrano
a far parte della collezione dei Musei Vaticani.
Nel 1994, Puglisi inizia un ciclo di esposizioni a tema: «Si Venise
m’était contée », «Emozioni d’Artista », «Masques… et bas les
masques», «Piume di struzzo, fiori e… champagne». Queste
personali, presentate in Francia ed in Svizzera, lo pongono nei
parametri della new-age painting: lo esprime pienamente con la
performance «United Colors of New Age» nel contesto della mostra
«Belle Epoque, fleurs et… champagne» ad Aix-en-Provence nel
1997. Non spezza il legame con il mondo artistico italiano, in quanto,
lo scrittore Francesco Ogliari ed il gallerista Stefano Cortina,
presentano sue personali a Varese, Padova e Milano. Conosce il
pittore Giancarlo Borgia con cui trascorre un importante periodo di
vita permeato da una reciproca evoluzione culturale ed intellettuale
e, soprattutto, da una sincera amicizia. Conclusa l’esperienza
provenzale, verso la fine degli anni novanta, si ristabilisce a Milano
in un grande spazio che denomina «Studio-Teatro Puglisi» non
dimentico della sua indole di show-man. Esprime, libero, una
prorompente creatività dedicandosi anche alla scultura. Entra, con
tele dal forte temperamento, in gallerie di primo piano. L’affetto e i
continui inevitabili contrasti di idee con il gallerista Franco Cafiso, i
viaggi in Spagna sulle tracce di Picasso e Dalì, contribuiscono alla
creazione di opere dalla forza sanguigna. In questo periodo di
vigorosa espressione e provocazione si diverte a mettere in gioco sé
stesso: castigat ridendo mores. Lui stesso diventa la sua pittura,
come la sua pittura, è ciò che lui è. Questa sicurezza ed eloquenza
pittorica sfociano oltreoceano.
Nel 2000 le sue opere entrano nella collezione impressionista e
moderna del Bellagio di Las Vegas. Nel settembre 2002, in
Guascogna (Francia) viene intronizzato «Moschettiere d’Armagnac»
dal diretto discendente di D’Artagnan, Capitano della Compagnia e
Senatore Aymeri de Montesquiou, contemporaneamente
all’ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi, Howard Leach.
Nel 2006, In cooperazione con la scrittrice e sua compagna Marie
Claire Delamichelle (che lo esorta anche tramite l’amicizia con il
critico Achille Bonito Oliva verso espressioni che coniugano alla forza
cromatica dei suoi lavori evidenti valenze intellettuali) realizza
l’installazione performativa Holós che viene esposta alla Catania Arte
fiera del 2007 e nel 2010 durante la mostra ”Les éclats d’une Couleur
Sonore “ all’Espace Riquet (Museo d’rte Conremporanea di Béziers).
Nel 2009, interessato alle problematiche inerenti l’ecologia e la
salvaguardia della propria terra, concepita anche nel senso esteso di
pianeta, sposa dopo 26 anni tra amicizia e convivenza, l’artista e
scrittrice Marie-Claire Delamichelle in un matrimonio-happening
dedicato a Madre Terra: “Scacco da un Matrimonio – OOMM:
TERRAQUEUS”.
Nel 2010, dal 8 aprile al 20 giugno espone nello Spazio d’Arte
Contemporanea Riquet (Musée des Beaux-Arts di Béziers – Francia).
La mostra “Les éclats d’une Couleur Sonore”, presentata in catalogo
dal critico Gérard Xuriguera, comprende 150 opere tra dipinti,
sculture e foto suddivise nei sette saloni dello spazio museale.
In questi ultimi anni si è dedicato maggiormente alla scultura e a
continuare il ciclo “Dei di Lava” Infatti i dipinti di questa serie sono
stati esposti alla Mantovani Galerie di St. Maden in Bretagna, e
recentemente alla Boulang’Art di Labastide Rouarioux dove è stato
anche performer fra le sue creazioni. Senza dimenticare la matita di
ironico disegnatore maturata negli anni sessanta con Benito
Jacovitti, ha appena completato di illustrare “Gaston le Rat”, libro
edito da gmebooks http://www.gmebooks.com/ della collezione
“Créatures Drôles” (Strane Creature) scritte da Luigi Mantovani.
Nel 2024, la prima Conferenza Show: “Color King Color – La forza
comunicativa del colore” approfondisce vita e opere del Maestro e la
sua filosofia artistica del colore quale arma e scudo per affrontare e
costruire la vita. Il convegno è stato patrocinato dal Ministero della
Cultura ed organizzato dall’associazione culturale Zzenia, in
particolare dall’antropologa Rita Patané che, attraverso diversi
linguaggi artistici (filmati, contributi scientifici, danza, teatro con
interventi ispirati a testi tratti da una sua biografia “…è tutta una
Commedia”) ha raccontato l’Arte di Edoardo Puglisi spesso
istrionica, comunicativa e performativa.
Le sue opere figurano nei seguenti musei e pinacoteche: – Museo
Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano – Museo Civico
Malaspina di Pavia – Pinacoteca Comunale di Roma – Museo
Nazionale d’Arte Moderna di Teheran – Museo d’Arte Moderna di
Jacksonville (Florida) – Musei Vaticani – Pinacoteca d’Arte
Contemporanea di Ruffano (Lecce) – Musèe des Beaux-Arts de
Beziers (Francia)
Ufficio Stampa Fondazione Federico II – SC – 3346784805
Ufficio stampa Gesap – SR – 3477506888
Ufficio stampa Edoardo Puglisi – RP – 3405081885