Loira: non solo castelli e paesaggi mozzafiato ma anche vini di qualità e incredibili formaggi

Articolo di Orazio Leotta

Raccontare la Loira e i suoi vigneti. Un viaggio lungo mille chilometri di cui ben 606 vitati. E nel farlo, pensare di accostarvi rari formaggi (almeno per noi) del luogo in un non facile abbinamento con vini molto diversi tra loro per la complessità del territorio e a seconda dell’esposizione al sole delle viti. Laddove più sedimenti di selce, laddove più di gesso, ove più di calcare. Abbracciare le denominazioni di Sancerre e Pouilly-Fumé, ovvero i migliori Sauvignon Blanc del mondo con i loro sentori vegetali e note eteree di pietra focaia. E lo Chenin (Pineau de Loire), il Vouvray, il Cabernet Franc…E la zona dell’Anjou-Saumur…Una lezione di geografia, di storia e di cultura enogastronomica di una vocatissima regione francese quale quella attraversata in orizzontale dalla Loira.

Dove è accaduto tutto questo? Nella lontana Sicilia, a Messina, all’interno della sua Enoteca provinciale di San Placido Calonerò ove AIS, sezione di Taormina, ha organizzato nella serata del 26 ottobre “Epicerie de Loire”, una degustazione condotta da Paolo Tamagnini e Massimo Iafrate, sommelier professionisti dell’Italia centrale, coadiuvati dal “padrone di casa, il delegato della sezione AIS di Taormina Gioele Micali.

Di seguito i vini portati in degustazione: 1) Frédéric Mabileau Hypnotic Pet-Nat Pineau d’Aunis Rosé; 2) Fréderic Mabileau Chenin des Rouillères Anjou Blanc; 3) Michel Redde Les Bois de St. Andelain Blanc Fumé de Pouilly; 4) Henri Bourgeois La Côte des Monts Damnés Sancerre Blanc; 5) Frédéric Mabileau Les Coutures Saint Nicolas de Bourgueil; 6) Champalou Vouvray Les Moelleuse. Ma l’azzardo vero e proprio magnificamente reso più semplice del previsto è stato quello di abbinare cotanti vini ad altrettanti formaggi che per la cronaca sono stati, in rigoroso ordine alfabetico, ma non di servizio, i seguenti: 1) Beurre Charente-Poitou AOP; 2) Crottin de Chavignol AOP; 3) Pouligny Saint-Pierre AOP; 4) Sainte Maure de Touraine AOP; 5) Selles su Cher AOP; 6) Valençay AOC.

Vere e proprie sciccherie: formaggi a forma di piramide, tronchi cinerei, burro che non si squaglia, omaggi ai campanili del villaggio, tutti per lo più ottenuti da latte di capre. Vini freschi e fruttati espressioni però di territori eterogenei e da una ricca varietà climatica; una parte di essi, da Chalonnes sur Loire a Sully sur Loire inseriti nel patrimonio dell’Unesco. Ma anche quella del parallelismo creato tra i vini della Loira e i personaggi de “I tre Moschettieri” di Alexandre Dumas, il celebre scrittore francese che non lesinava di celebrare la Coulée de Serrant quale culla di uno dei migliori vini bianchi di Francia.


Che dire? Noi c’eravamo. Anche ad assaggiare la cassata siciliana conclusiva preparata da una nota pasticceria del territorio.

Al servizio: Giovanni Tringali, Natale Triolo, Pasquale D’Angelo e Antonino Grioli.

Prezioso l’apporto di Gianluca La Limina, responsabile eventi AIS.