di Tiziana Mazzaglia
Ogni giorno inciampiamo nella tematica del “narcisista”, sia uomo sia donna, che sta assumendo l’aspetto di allarmismo più imminente. Sempre più spesso si viene a contatto con persone intrappolate in una storia d’amore tossica con un narcisista. Le origini sono antichissime: Ovidio, nel suo poema “Metamorfosi” parla di Narciso, divenuto noto per la sua straordinaria bellezza da cui anche lui stesso era attratto. Una figura della mitologia greca divenuta l’emblema dell’amore per sé stessi. Narciso figlio di Cephiso, un fiume, e della ninfa Liriope, era un ragazzo la cui bellezza era così affascinante da conquistare tutti coloro che lo vedevano. Tuttavia, Narciso era estremamente vanitoso e non ricambiava mai l’affetto di nessuno. Aveva infatti, rifiutato, con crudeltà, l’amore della ninfa Eco: una creatura che poteva ripetere solo le ultime parole pronunciate da altri, condannata, quindi, ad una vita di solitudine. Ovidio narra che un giorno, mentre Narciso si chinava per bere da una fonte, vide il proprio riflesso nell’acqua e rimase incantato alla propria immagine: si innamorò follemente di sé stesso, senza rendersi conto che stava guardando il suo riflesso. Impossibilitato a staccarsi dall’immagine che vedeva nell’acqua, Narciso morì di fame e di solitudine, incapace di staccarsi dal suo amore. La sua storia ha dato origine al termine “narcisismo”, che descrive un amore ossessivo per sé stessi e una mancanza di empatia verso gli altri. La leggenda di Narciso rappresenta anche la vanità e l’autocompiacimento estremo, e serve come monito contro il pericolo dell’autosufficienza emotiva che porta all’isolamento e alla distruzione. In alcune versioni della leggenda, al posto della morte, Narciso si trasforma in un fiore, il narciso, che nasce vicino alle acque, simbolo della sua ossessione per il proprio riflesso. Questa storia è stata interpretata in molti modi nel corso dei secoli, ma in generale offre una riflessione sulla bellezza, l’amore e i pericoli dell’egocentrismo. Ma chi è oggi quello che si definisce narcisista e che bisogna imparare a riconoscere? Ho posto questa domanda ad Alessandro Chillè, criminologo che ha dedicato anche anni della sua vita lavorando nella Guardia di Finanza e nell’investigazione, proteggendo in particolare le donne vittime di violenza. Un narcisista, che sia uomo o donna è qualcuno che si nutre delle lodi dell’altro, ma non accetta di ricambiare. «Un narcisista oggi è una persona che mostra un eccessivo amore per se stesso, spesso accompagnato da un senso esagerato della propria importanza e una forte necessità di ammirazione dagli altri. Il termine “narcisista” viene spesso utilizzato in modo informale, per descrivere qualcuno che è egocentrico e che cerca costantemente conferme o lode per il proprio valore, ma nella psicologia e nella psichiatria si riferisce a un disturbo della personalità narcisistica (NPD)». Quali sono le caratteristiche che formano un suo identikit? «Le caratteristiche principali si possono riassumente in un senso grandioso della propria importanza: un narcisista tende a considerarsi speciale, unico o superiore rispetto agli altri. Può esagerare i propri successi o talenti, cercando sempre di attirare l’attenzione. Sente un bisogno costante di ammirazione: una persona narcisista spesso cerca l’approvazione e la lode degli altri. Può diventare ansiosa o irritata quando non riceve l’attenzione che desidera. Ha una forte mancanza di empatia: i narcisisti spesso hanno difficoltà a mettersi nei panni degli altri e a comprendere i sentimenti degli altri. Possono sembrare insensibili o indifferenti alle emozioni degli altri. Vivono e cercano relazioni superficiali: a causa della mancanza di empatia e dell’orientamento verso il proprio interesse, un narcisista può avere difficoltà a mantenere relazioni genuine e profonde. Le sue relazioni sono spesso basate sull’utilizzo degli altri per ottenere benefici personali. Nutrono sentimenti di invidia e competitività: i narcisisti possono provare invidia per le persone che ritengono più riuscite di loro, o credere che gli altri li invidino. Questo sentimento di superiorità è spesso accompagnato da una continua ricerca di confrontarsi con gli altri. Innescano situazioni di sfruttamento degli altri: spesso, un narcisista tende a manipolare le persone per ottenere ciò che vuole, senza preoccuparsi dei sentimenti o delle necessità altrui. Il concetto che oggi si è diffuso è diventato più riconoscibile grazie ai social media. Le piattaforme come Instagram, Facebook e Tik Tok, che premiano l’apparenza e l’immagine esteriore, possono esacerbare alcuni tratti narcisistici, come il bisogno di approvazione, ammirazione e condivisione costante di sé stessi. Le persone possono diventare più inclini a cercare conferme pubbliche e costruire un’immagine idealizzata di sé online. Ma non tutte le persone che mostrano tratti narcisistici sono narcisisti patologici. Il disturbo della personalità narcisistica (NPD) è una condizione diagnostica che richiede la presenza di almeno cinque dei seguenti tratti (secondo il DSM-5): un senso grandioso della propria importanza; Preoccupazione per fantasie di successo illimitato, potere, bellezza, amore ideale; Credere di essere “speciali” e unici; Richiesta di ammirazione costante; Senso di diritto (ritenere che gli altri debbano trattarlo in modo speciale); comportamenti arroganti; Mancanza di empatia; Approfittare degli altri per raggiungere i propri obiettivi; Invidia verso gli altri o convinzione che gli altri li invidiano. Questa diagnosi può portare a difficoltà nelle relazioni, nel lavoro e nella vita quotidiana, se non trattata. In una società sempre più orientata verso l’individualismo e l’immagine personale, alcune persone possono sviluppare tratti narcisistici anche senza avere un disturbo di personalità. Alcuni potrebbero essere semplicemente molto orientati al proprio successo o alla propria immagine, mentre altri potrebbero soffrire in modo più grave di bassa autostima, cercando di colmare quel vuoto con una facciata di perfezione. In poche parole, oggi, un narcisista è qualcuno che, seppur possa sembrare sicuro di sé, in realtà spesso ha bisogno costante di conferme esterne e vive con una visione distorta delle proprie relazioni e dei propri successi. È importante, però, ricordare che non tutti coloro che sono concentrati su sé stessi o appaiono vanitosi sono narcisisti in senso patologico». Ci sono diverse tipologie di narcisisti? «Sì, ed è utile focalizzare l’interesse sull’individuo con il disturbo narcisista psicopatico. Il termine “psicopatico narcisista” si riferisce a un individuo che esibisce una combinazione di tratti di personalità narcisistici e comportamento psicopatico. Questa miscela unica di caratteristiche può rendere questi individui particolarmente pericolosi e manipolatori. Il profilo di uno psicopatico narcisista è complesso e sfaccettato, e richiede una profonda comprensione sia della psicologia che della criminologia per essere pienamente compreso. Uno dei tratti chiave di uno psicopatico narcisista è un grandioso senso di autostima. Questi individui tendono a credere di essere superiori agli altri in ogni modo e di meritare un trattamento speciale e ammirazione. Questo esagerato senso di autostima può portarli a sfruttare e manipolare gli altri per ottenere ciò che vogliono. Possono usare fascino e carisma per conquistare le persone, solo per scartarle una volta che hanno raggiunto il loro scopo. Un’altra caratteristica distintiva di uno psicopatico narcisista è la mancanza di empatia. Questi individui non sono in grado di provare genuini sentimenti di compassione o rimorso per il danno che causano agli altri. Possono impegnarsi in comportamenti manipolativi e ingannevoli senza alcun senso di colpa o rimorso. Questa mancanza di empatia consente loro di sfruttare e manipolare individui vulnerabili per il proprio tornaconto. Gli psicopatici narcisisti mostrano anche un forte bisogno di controllo e potere. Possono cercare di dominare e manipolare gli altri per soddisfare i propri desideri e realizzare i propri programmi. Questo bisogno di controllo può manifestarsi in comportamenti di controllo e abusi verso gli altri, nonché in una tendenza a cercare posizioni di autorità e influenza. In conclusione, il profilo di uno psicopatico narcisista è caratterizzato da una combinazione di tratti di personalità narcisistici e comportamento psicopatico. Questi individui mostrano un grandioso senso di autostima, una mancanza di empatia e un forte bisogno di controllo e potere. Possono impegnarsi in comportamenti manipolativi e ingannevoli senza alcun senso di colpa o rimorso e possono rappresentare una minaccia significativa per la società a causa della loro volontà di impegnarsi in comportamenti dannosi. Comprendere il profilo di uno psicopatico narcisista è essenziale per identificare e gestire efficacemente questi individui al fine di proteggere la società dalle loro azioni dannose». Come si vuole prevenire e guardare ad un futuro se si può dire di “depurazione” da questo fenomeno? «La mia posizione, in questo campo, consiste in offrire alla clientela che mi espone una sorta di preoccupazione in relazione al rapporto che vive con il partner, e a poterle guidare ad avere, se recuperabile, una relazione controllata, nello sviare ogni possibile reazione violenta dell’altro. Quindi, da una parte dare una consulenza e dall’altra, però una protezione, che in alcuni casi potrebbe comportare anche un intervento di scorta, se prevista. Prima di tutto però, si deve studiare il caso per capire se il partner potrebbe ricorrere a usi di violenza. Le vittime avrebbero quindi informazioni per una propria cultura orientata a fargli riconoscere gli indizi, anche i più elementari, e ad assumere una consapevolezza per poi, magari poter gestire un proprio scudo di protezione e di prevenzione da una relazione tossica da cui potrebbero uscirne gravemente danneggiati». Ringrazio Alessandro Chillé, per le preziose e dettagliate informazioni che ci portano ad una conclusione: è importante fare arrivare l’informazione per consolidare la consapevolezza che ogni individuo può scegliere se dare il consenso, seppur involontario, al farsi manipolare.
Dr.ssa Prof.ssa Tiziana Mazzaglia
Giornalista pubblicista